Le misure di austerità possono essere definite come un’attitudine economica che ristringe o regola la richiesta e l’offerta. Questa può avere effetto sui redditi e il consumo. Segue l’adattamento dei redditi alla performance (produttività e redditi reali), e delle possibilità finanziarie al consumo.
In un’economia di
mercato funzionale le misure di austerità sono automatismi di correzione, una
forma dell’adattamento. Se la crescita dei redditi reali supera la
produttività, il risultato sarà l’inflazione, la vendetta del consumo reale.
Sia in questione la persona fisica, la società o il paese, se il consumo supera
i redditi, parliamo d’indebitamento. La mancanza dell’equilibrio conduce al
deprezzamento della moneta nazionale, per cui aumentano i prezzi dell’importo,
che genera l’inflazione.
Lo sviluppo mano in mano con l’inflazione rappresentano
la perdita del benessere,
o con altre parole queste sono misure di
austerità indotte dal mercato. Queste possono essere molto variate e
possono avere effetti sulle persone fisiche, società o stati.
Le persone fisiche
possono rinunziare al consumo di alcuni prodotti o servizi (comprano meno
libri, rinunciano alle vacanze all’estero), possono scegliere prodotti meno
costosi o possono prendere la cena a casa invece di andare al ristorante.
Le società possono
ottimizzare o diminuire le spese scegliendo servizi o fornitori meno costosi,
razionalizzando la forza di lavoro, ecc. Nel caso dello stato le misure di
austerità sono legati principalmente alla politica monetaria e al bilancio.
Queste possono imporre la diminuzione delle spese o l’aumento delle imposte, o
altre misure della Banca Centrale.
Il vantaggio delle misure di austerità basati sul politico è
che queste possono essere dirette, correttive e selettive, mentre le misure
basati sul mercato hanno effetto “ceco” e colpiscono l’intera società e
l’intera economia. Le prime possono essere selettive, dirette verso la
risoluzione del problema (spese eccesive o spreco), proteggendo i settori che
funzionano bene. Attraverso azioni diretti creano possibilità e fanno pressioni
per il miglioramento della perfomance e della competitività.
L’inflazione o il deprezzamento sono mezzi del politico che possono essere applicati
direttamente o indirettamente. Possono crescere i prezzi in modo diretto o
indiretto attraverso imposte e tasse. Il deprezzamento può essere una decisione
ufficiale o può essere raggiunta senza l’applicazione delle misure che possano prevenire
il deprezzamento della moneta. Dato che il deprezzamento e l’inflazione hanno
effetti negativi sulla società, in forma di misure di austerità non appaiono
tanto negativi e possono essere accettati facilmente dall’opinione
pubblica.
Tuttavia, il politico preferisce il deprezzamento e non le misure di
austerità. Le misure selettive di austerità hanno effetti su interessi
concreti, non è per caso che costituiscono il soggetto di dispute e confronti
politici.
Il governo preferisce la stimolazione dell’inflazione, perché attraverso
questo può finanziare facilmente il bilancio. Il deprezzamento è un importante
meccanismo correttivo, che al contrario all’opinione pubblica, non cresce la
competitività. La crescita della competitività necessita il calo reale delle
spese o il miglioramento della qualità dei prodotti.
Il deprezzamento provvisorio accresce il prezzo dei prodotti per l’export
nella valuta nazionale, in conseguenza accresce anche la rata del profitto.
Migliora la vendita del prodotto e mantiene il produttore sul mercato, ma
accresce anche il prezzo dell’importo. Questa genera l’inflazione che prima o
poi porta alla crescita delle spese, che possono essere moderate se i redditi
nominali vengono diminuiti in modo proporzionale.
I vantaggi della “competitività” a breve termine possono svanire se questi
non sono equilibrati con misure dirette di austerità. Nel caso in cui non
cambia niente, può seguire un altro deprezzamento. Nelle economie bene
integrate sul piano internazionale il deprezzamento non ha effetti di
miglioramento della competitività.
Il deprezzamento come tale non è una
medicina, ma solo un contro dolore. Aiuta l’adattamento e assicura un breve
respiro per il miglioramento della competitività. Questi passi non possono
essere risparmiati. La mistificazione delle possibilità del deprezzamento
spesso è legata agli attacchi populisti contro le misure di austerità.
Cominciando dal
1970 il monetarismo ha portato
cambiamenti radicali e qualitativi nella politica economica. Il monetarismo
non è solo una politica economica, ma dopo la caduta finale dello standard
d’oro è il nuovo sistema del
funzionamento dell’economica, che è devoto al mercato libero. La
contrapposizione dell’intervenzionalismo proposto di Keynes al monetarismo del
mercato libero è una trappa.
Per stabilizzare i prezzi, il monetarismo preferisce
l’intervento dello stato. Nell’opinione di Keynes la rata della disoccupazione,
mentre secondo il monetarista Friedeman l’inflazione è il pericolo principale.
Tuttavia l’inflazione è una malattia grave della società, che produce i suoi
effetti non solo su una parte, ma su tutta la società. L’inflazione ha la
capacità di sotto minare la competitività, la sostenibilità della crescita
economica, le possibilità di profitto e può deprezzare i risparmi. Per questi
motivi l’inflazione è considerata “tassa generale invisibile”.
Il monetarismo ha cambiato fondamentalmente le possibilità e il modo di
applicazione delle misure di austerità. Con il controllo rigoroso
dell’inflazione in pratica ha eliminato, o almeno ha limitato in gran parte
l’automatismo dei prezzi e del cambio sul mercato libero, ciò significa che queste
devono essere sostituite con misure dirette di austerità basati sul politico. I
dibattiti legati alle misure di austerità si sono infiammati riguardo alla
recente crisi della moneta Euro.
La priorità assoluta della costruzione dell’unione
monetaria è stata la stabilizzazione dei prezzi, e la politica economica e le
misure di austerità sono state sottoposte in totalità a questa. La moneta unica
è stata accettata da Germania solo con la condizione che questa non abbia
inflazione maggiore dalla moneta nazionale anteriore (DM). Generalmente questa
è stata l’interesse di tutti i membri. Visto le politiche economiche sbagliate
e il consumo eccessivo che ha superato le possibilità finanziarie, le misure di
austerità sono state indispensabili. Quelle misure che sono state imposte per
stabilizzare l’equilibrio economico sono la condizione della crescita economica
sostenibile. Questi “sacrifici di crescita” devono intrapresi per ritornare al
normale.
La critica severa della politica delle
misure di austerità è ben fondata. Queste misure possono avere spesso il carattere della
deflazione. Qui mi riferisco specialmente alla politica “toika” proposta dalla
Banca Centrale Europea, Commissione Europea e FMI, che è caratterizzata dal
devoto insistente e rigoroso alla stabilizzazione dei prezzi e al bilancio
equilibrato. Il calo rilevante del consumo individuale e comune priva i paesi
dalla possibilità della crescita, e questo conduce ad un nuovo deficit, cresce
l’indebitamento, che porta a nuove misure di austerità.
Nei paesi in crisi la rata della disoccupazione ha raggiunto un livello
sociale insopportabile. Il numero scandaloso della disoccupazione tra i giovani
è pericoloso sia sul piano sociale sia su quello politico. Paesi come la Grecia
hanno raggiunto ad una situazione disperata, e le misure di austerità spesso si
sono dimostrati di essere antisociali, inaccettabili da punto di vista sociale
e politico. La tredicesima con grande probabilità era concepita per l’acquisto
dei voti, ma in contraddizione con la realtà finanziaria del paese.
Tuttavia, in molti
casi i compensi reali e giustificati sono stati le vittime delle misure di
austerità, mentre non è stato considerato l’impostazione di alcuni settori
specifici con grandi profitti (banche). Nel caso dell’imposta, l’IVA aumentato
o in crescita al di fronte delle imposte progressive è una misura di austerità
che soffoca specialmente le persone con redditi bassi. I governi sono stati impazienti e molto attivi ad eliminare le spese
sociali, invece di ostacolare l’evasione fiscale di alcuni cerchi
imprenditoriali. Non è esagerato se diciamo che se tutti pagherebbero i loro
obblighi fiscali, nessun paese avrebbe dei problemi finanziari.
Le misure di austerità spesso sono il soggetto delle dispute, manipolazioni
e trucchi del politico. Evidentemente, per eliminare i fraintesi si dovrebbero
analizzare le misure di austerità imposte a un paese o organizzazione, e poi rispondere
alle domande: quale sarebbe stato la procedura corretta? Che cosa è successo in
realtà? Sono state
necessarie le misure di austerità? In quale forma o modo dovrebbero stati
effettuati? Qual è la rata dell’efficienza? Quali sono le conseguenze?
Le misure di austerità
fanno parte dell’economia funzionale, e le conseguenze economiche, sociali e
politiche di questi dipendono solo della forma e misura corretta importa. Dato
che l’opinione pubblica è ostile a questi, il politico e il governo tende a
camuffarle e manipolarle per non essere visibili. Il rifiuto totale delle
misure di austerità è irrazionale e danneggiante all’economia. Il politico
responsabile dovrebbe implementare forme razionali di risparmi (anche nei
periodi equilibrati). I partiti, movimenti e governi possono essere giudicati
sono in questa prospettiva.
Tag: consumo, reddito, inflazione, possibilità, profitto
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